La disciplina degli omaggi

24 Gennaio 20190
Tavola da disegno 7.3

Con l’arrivo delle festività natalizie, ritorna la consuetudine di omaggiare fornitori, clienti e dipendenti con doni, pacchi o anche cene.

Se un piccolo pensiero può bastare a rinsaldare i rapporti con i nostri collaboratori, le incombenze fiscali ad esso annesse possono darci, invece, diversi pensieri.

Più avanti, in pochi passaggi, analizzeremo ogni categoria fiscale prevista, in modo da farci trovare preparati ed evitare fastidiose perdite di tempo.

Le diverse categorie in cui si può rientrare sono 4:

A – Il dono è un bene acquistato appositamente, il destinatario NON è un dipendente;

B – Il dono è prodotto o commercializzato dall’azienda, il destinatario NON è un dipendente;

C – Il dono (acquistato o prodotto dall’azienda) è destinato a dipendenti;

D – Il dono è erogato da professionisti e studi associati.

A – Il dono è un bene acquistato appositamente, il destinatario NON è un dipendente

La spesa è interamente deducibile dal reddito di impresa se l’omaggio ha valore pari o inferiore a 50€. Lo stesso vale per l’IVA che risulta totalmente detraibile.

Se superiore a 50€, l’acquisto può essere registrato sotto “spese di rappresentanza” solo se soddisfa i seguenti requisiti:

– avere finalità promozionali o di pubbliche relazioni, nonché essere rispettoso delle pratiche commerciali del settore;

– le “spese di rappresentanza” non dovranno superare le percentuali riportate in tabella quando rapportate ai ricavi e proventi del periodo di imposta durante il quale queste spese sono sostenute. (es. Se i ricavi aziendali dell’anno 2018 non superano i 10 milioni di euro, si potranno destinare alle spese di rappresentanza un minimo di 0€ e un massimo di 150.000€)

Nuove percentuali di deducibilità valide dal 2016 In % In €
Fino a 10 milioni di euro 1,5% fino a 150.000€
Oltre i 10 milioni e fino a 50 milioni di euro 0,6% fino a 300.000 €
Oltre 50 milioni di euro 0,4%  

Per spese singole superiori a 50€ l’IVA è indetraibile.

B – Il bene è prodotto o commercializzato dall’azienda, il destinatario NON è un dipendente

Se il bene destinato a dono è una vostra produzione o commercializzazione significa che in precedenza esso era nato come oggetto destinato alla vendita. La sua conversione in dono vi obbliga a una modifica della classificazione contabile da merce a “spese di rappresentanza”.

La spesa è interamente deducibile dal reddito di impresa se l’omaggio ha valore pari o inferiore a 50€.

Se il valore supera i 50€, consultate la medesima voce della sezione A.

In questo caso l’IVA va corrisposta indipendentemente dall’originario prezzo d’acquisto o, in mancanza di questo, dal valore delle materie prime utilizzate (tramite fattura, autofattura o registro omaggi).

C – Il dono (acquistato o prodotto dall’azienda) è destinato a dipendenti;

Le aziende possono omaggiare i propri dipendenti con prodotti di loro produzione oppure acquistati per l’occasione.

Dal punto di vista fiscale non c’è differenza: il costo di questi doni va registrato come “spese per prestazioni di lavoro dipendente” e pertanto sarà interamente deducibile.

Ai fini Iva, invece, nel caso di cessione gratuita a dipendenti di beni che non rientrano nell’attività propria dell’impresa, l’imposta per tali beni è indetraibile e la loro cessione gratuita è esclusa dal campo di applicazione dell’Iva.

L’acquisto e la successiva cessione gratuita di beni la cui produzione o il cui commercio rientra nell’attività propria dell’impresa segue il medesimo trattamento degli omaggi effettuati nei confronti di clienti e fornitori.

Si ricorda che le erogazioni liberali in natura concesse ai singoli dipendenti costituiscono reddito di lavoro dipendente per questi ultimi se di importo superiore a 258,23 euro nello stesso periodo d’imposta. Pertanto, il superamento per il singolo dipendente della franchigia di 258,23 euro comporterà la ripresa a tassazione di tutti i benefits (compresi gli omaggi) erogati da parte del datore di lavoro.

D – Il dono è erogato da professionisti e studi associati.

Da parte di queste due categorie, il dono verrà acquistato appositamente sempre  e comunque.

L’attenzione va posta qui sul beneficiario del dono: dipendente o persona esterna all’azienda.

Se rivolto a dipendenti, il costo di acquisto del bene va registrato sotto “spese per prestazioni di lavoro dipendente”. Tali costi sono interamente deducibili.

L’IVA è invece indetraibile.

Se rivolto a persone terze, esterne all’azienda, il costo sostenuto va registrato come “spesa di rappresentanza”, indipendentemente dal suo valore.

La spesa è integralmente deducibile a patto che non ecceda l’1% dei compensi percepiti nel periodo di imposta (oltre tale limite l’importo sarà indeducibile).

L’IVA per questa tipologia di acquisti è totalmente detraibile fino a un valore dell’oggetto di 50€.

Oltre i 50€ l’IVA non è detraibile.

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